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HO VISSUTO IN 9 PAESI NEL MONDO E DAL 1991 RISIEDO IN BRASILE, MIO PAESE D’ELEZIONE. IL BRASILE É PER VIVERE MEGLIO E PIÙ FELICI ED INCONTRARE REALI PRIORITA'. È PER SMETTERE DI LAVORARE PENSANDO COSTANTEMENTE A QUEI 20 GIORNI DI VACANZA ALL’ANNO INVECE DI VIVERE E LAVORARE IN UN LUOGO CHE CI SODDISFA TANTO DA NON AVER BISOGNO D’ANDARE IN VACANZA. IN ITALIA LE PERSONE VIVONO MALE E NON SONO FELICI, ALL’OPPOSTO I BRASILIANI SONO RISULTATI IN ASSOLUTO LA POPOLAZIONE CON PIÙ SODDISFAZIONE/FELICITÂ/SPERANZA NEL FUTURO. RACCONTO ESPERIENZE E COSA SUCCEDE DA QUESTE PARTI. MAGARI DECIDETE DI VENIRCI A VIVERE PURE VOI.

martedì 24 aprile 2012

TURISMO BRASILIANO: PORTO SEGURO, BAHIA

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Porto Seguro è una cittadina turistica nella costa sud dello Stato della Bahia. E’ vocata al turismo di massa, sia nazionale che internazionale di livello medio-basso che viene letteralmente invasa nei periodi estivi (dicembre, gennaio, febbraio), come ne parlo anche nel post “L’influenza dei turisti”, uno dei luoghi più famosi del turismo brasiliano.
E’ come la stagione delle sardine, le migrazioni annuali del pesciolino che in certe stagioni fa felici i pescatori di “pesce povero” ma abbondante, i locali ormai lo aspettano pronti a strapparne tutti i vantaggi economici possibili.

Dal resto del Brasile arrivano migliaia di pulmann a pacchetto tutto compreso (per esempio delle disgraziate e famigerate compagnie “Soletur” e “CVC”). Dall’Italia è invece un via vai di voli charter diretti (si,si, gli italiani adorano particolarmente quel luogo, sognando vacanze in Brasile vi arrivano a frotte fortemente armati di gel per capelli, magliette di Dolcino e Gobbino e cd di Eros Ramazzaccio).
Perchè questo tipo di vacanzieri invece non se ne va a Gardaland? I giapponesi ne hanno già fatto una versione tropicale.

  
Basta aggiungerci le ragazze “giuste” e la soluzione è pronta.

Conosco bene Porto Seguro (ho vissuto pure lì, mio malgrado e per ragioni di lavoro, ma non voglio lamentarmi troppo e suscitare le ire di chi fa l’impiegato a gennaio a Milano e sogna tutto l’anno d’andarci in vacanza), conosco bene la vocazione dei suoi abitanti, la loro malsana voracità nelle relazioni con i “gringos” (il termine ha sempre una sfumatura dispregiativa), la loro spiccata viscida ipocrita interessata falsità. Per fortuna vivere in Brasile è un'altra storia.
Queste opinioni erano condivise dal mio unico, grande amico Vavà.
Lui, brasiliano, da anni si era trasferito lì dallo Stato di Minas Gerais, era assolutamente diffidente, scostante, burbero, chiuso e a volte sprezzante, spesso iroso detestava in massa sia gli abitanti del luogo che il branco di turisti e naturalmente sino ad allora non aveva amici. Aveva eretto un muro nei confronti degli altri, come uno scudo che lo difendeva dalle sozzerie dell’anima della città.
Quando non riposava lo si trovava nel suo infimo baraccio, calzoncini corti, in sandali e a torso nudo a litigare con gli ubriachi che volevano bere senza pagare e che senza grazia proferivano rudi offerte alle donne di passaggio o che erano già passate o che sarebbero passate tra breve o anche a coloro che non sarebbero mai passate.
Nelle sue ostilità includeva i vicini stronzi che avevano giusto di fianco al suo postaccio una pizzeria da fighetti con puzza sotto il naso. Io e lui diventammo grandi amici.
A Porto Seguro (io ormai la chiamavo “Parto Sicuro”) questa trasformazione diabolica dei suoi abitanti era avvenuta con facilità anche perchè, per ragioni storiche, nell’intimo la regione si trascina ancora la cultura derivata da secoli di schiavitù (era stata la patria del commercio degli schiavi dall’Africa durato per secoli!).
Ben altra cosa le cittadine dell’interno con i loro abitanti ospitali, schietti, semplici e sinceri (lo Stato della Bahia è enorme).
Purtroppo il mondo è sempre più pieno di località come Porto Seguro, l’andarci o non andarci dipende da noi, da ciò che cerchiamo, dalla lista delle nostre priorità e valori, dall’importanza che diamo alle relazioni con l’altro, da ciò che pensiamo sia il traguardo della nostra e dell’altrui felicità e benessere. E’ una questione di qualità. Vi sono così tanti luoghi meravigliosi dove a meraviglia vivere in Brasile!
O vi piace invece stare in un acquario plasticoso, soddisfatti dall’artificialità della luce al neon e dai bauletti appoggiati sulla ghiaia multicolorata del fondo e pieni di sembianze di ori e di gioielli? Pesciolini da fiera di paese galleggeranno in superfice e le alghe sintetiche vi sorrideranno e sedurranno muovendosi sinuose al ritmo del depuratore di scorie e dell’ossigenatore. Qualcuno al di là del vetro si sfregherà le mani contando i guadagni della vendita dei biglietti d’ingresso, fiducioso che la vita sarà sempre così.


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